Pieve di Santo Stefano (Lamporecchio)

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Pieve di Santo Stefano
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàLamporecchio
IndirizzoVia Santo Stefano, 4
Coordinate43°48′56″N 10°53′58″E / 43.815556°N 10.899444°E43.815556; 10.899444
Religionecattolica
TitolareStefano protomartire
Diocesi Pistoia
Pala d'altare della Visitazione
Dettaglio della parte centrale
Particolare della Madonna con S.Elisabetta
Veduta dell'interno

La pieve di Santo Stefano si trova a Lamporecchio in provincia di Pistoia.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Di origine medievale, fu ricostruita in forme rinascimentali tra il 1900 e il 1921 mentre la facciata è più tarda e risale all'anno 1942. L'antico edificio medievale abbattuto aveva lungo la propria facciata un porticato sorretto da colonne ( le basi di due di queste colonne si trovano attualmente all'interno della canonica ); L'antica chiesa, secondo quanto riportato nell'inventario del 21 gennaio 1794 redatto dal Parroco di quel tempo, il Pievano Luca Antonio Tani, aveva due sole navate in quanto la navata di destra nel corso del 1600 era stata chiusa per ricavarne un vano da adibire ad oratorio della Compagnia del "Corpus Domini". L'attuale chiesa elevata alla dignità di propositura con Decreto del Vescovo Debernardi del 3 Aprile 1937, ha invece tre navate, un impianto monumentale , il transetto ed una cupola. Sulla facciata spiccano il portale e l'occhio centrale in pietra serena scolpita con fiori e ghirlande. Dei secoli precedenti restano la torre campanaria, la navata destra del Trecento che ospita la cappella barocca contenente il fonte battesimale, decorata con stucchi di gusto rococò e restaurata nel 1941 per volontà dell'allora Parroco Sabatino Ferrali. All'interno, a tre navate con transetto e cupola, un crocifisso ligneo del XVII secolo situato sul secondo altare della navata destra e un bassorilievo di terracotta invetriata policroma raffigurante la Visitazione tra san Sebastiano e san Rocco, commissionato a Giovanni della Robbia dal popolo di Lamporecchio tra il 1524 ed il 1525 dopo una terribile pestilenza, una delle opere più complesse della produzione dell'artista. Il composito altare robbiano presenta al centro la scena della Visitazione, con la consueta immagine dell'abbraccio tra la Madonna e Santa Elisabetta, circondate da San Sebastiano e San Rocco. Il gruppo femminile centrale è sovrastato dalla colomba dello Spirito Santo mentre sui due Santi scendono due figure angeliche recanti la corona e la palma del martirio a San Sebastiano ed il pane a San Rocco. In basso, nei vari scomparti della predella, si susseguono immagini sacre: partendo da sinistra, troviamo Santo Stefano, San Pietro, la scena dell'Annunciazione, San Paolo e San Giovanni Battista. Vi sono inoltre inseriti, in due scomparti dal fondo bianco, versi del Magnificat e passi del Vangelo di Luca relativi alla Visitazione. I due pilastri del dossale, che presentano sulla loro parte esterna ghirlande di fiori con ornamentazioni varie, sono affollati di figure che rappresentano alcuni momenti della Passione di Cristo. Sopra la trabeazione percorsa da un fregio con cherubini sono collocate la statua del Cristo Risorto e benedicente tra due Angeli adoranti.

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